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Pasture e boiles self-made

L’arte del self-made

L’arte del self-made

Farine, pastoncini per uccelli, estratti , aromi , spezie in polvere , idrolizzati, integratori, coloranti... in una parola: self-made. Fare self-made nel mondo del carpfishing significa creare, dare vita alla propria idea di esca, rispettando le esigenze nutritive della carpa, valorizzando quello sterminato bagaglio di esperienze che ogni pescatore accumula in anni di battute di pesca. 

Ti è mai capitato di pescare con un’esca e pensare che probabilmente sostituendo un ingrediente nel mix, modificando il profilo aromatico/gustativo, o modificando l’apporto nutrizionale avresti potuto ottenere risultati migliori? Se la risposta è sì, sei nella sezione giusta del nostro catalogo. Il tuo progetto qui può prendere forma e grazie agli ingredienti del Molino potrai dare vita alla TUA esca, proprio quella che in futuro porterai sempre con te sulle rive di ogni corso d’acqua.

L’arte del self-made

Self-made: passione, competenza e responsabilità

Quando approcciamo la realizzazione di un’esca dobbiamo sempre tener presente l’uso che andremo a farne. Ci sono pescatori che si accontentano di un’esca soltanto, la classica “all season” da portare con sé in ogni sua sessione, oppure c’è il carpista più esigente che in base alla stagione e allo specchio d’acqua in cui andrà a pescare cercherà di formulare una ricetta con un determinato livello nutrizionale, una meccanica del mix adeguata e uno specifico bilanciamento di aroma e gusto.

Prima di studiare un mix per realizzare una boilies dobbiamo tener presente che non stiamo creando solo un’esca per farci pescare, ma stiamo inventando una ricetta per creare del mangime di cui comunque i pesci si nutriranno. Ecco quindi che, prima di iniziare, è sempre bene farsi alcune domande:

  • Che livello di esperienza ho?
  • Sono in grado di sviluppare da solo un’esca?
  • E’ il caso di chiedere consigli tecnico/pratici a qualcuno?

Noi del Molino siamo sempre a disposizione e cerchiamo sempre di fornire tutte le informazioni necessarie a tutti coloro vogliono cimentarsi nella creazione della loro esca.

Self-made: passione, competenza e responsabilità
Anatomia di un mix equilibrato per realizzare le tue boilies self-made

Anatomia di un mix equilibrato per realizzare le tue boilies self-made

Dare consigli universalmente validi su come realizzare il proprio mix è un compito praticamente impossibile, perché ogni appassionato di self-made deve approcciare la ricetta sulla base della sua esperienza, tenendo presente l’obiettivo che si prefigge e le condizioni in cui andrà a testare il prodotto. Qualche indicazione di base però vogliamo provare a fornirla, partendo ovviamente da quello è il nostro approccio al self- made, nella speranza di dare qualche spunto interessante. Dopo di che, liberi tutti, perché in fondo dare sfogo alla propria creatività per sfamare al meglio le nostre amiche baffute è la vera essenza del self-made.

Quando ci approcciamo a un nuovo mix, generalmente per prima cosa formuliamo una base di farine di origine vegetale (60/80% della ricetta), come farina soia, semolino, farina di riso, farina di mais e farina di grano e tra gli ingredienti di base facciamo rientrare anche il latte in polvere. Su questa base andiamo poi ad aggiungere ingredienti complementari per bilanciare gusto, aroma e valori nutrizionali a seconda della diversa situazione in cui ci troveremo a pescare. Via libera quindi a farine di origine animale, integratori, pastoncini (20/40% della ricetta), fino ad arrivare a spezie e coloranti che rifiniscono il nostro mix.

Anatomia di un mix equilibrato per realizzare le tue boilies self-made

Il mix giusto per ogni stagione

Il segreto per un mix di successo è sicuramente la sua capacità di andare incontro alle esigenze alimentari della carpa in base alla stagione e di liberare in acqua i giusti segnali che la carpa interpreterà come presenza di cibo, il tutto questo in relazione alla temperatura dell’acqua

Ecco quindi che per pescare nelle fredde acque invernali, ad esempio, è consigliato creare un’esca caratterizzata da un’alta solubilità. Utilizzeremo quindi pochi grassi, che tendono a chiudere l’esca e non facilitano l’effetto spugna, mentre priviligeremo farine di base e integratori proteici (es. l’idrolizzato di origine animale, L030). Per rendere poi l’esca più stimolante potremmo fare un uso oculato dei birdfood, prediligendo però quelli di tipo dry, perché non sono integrati da prodotti ad alto contenuto di zuccheri come il miele.

In primavera l’acqua tende ancora ad essere piuttosto fredda, le carpe iniziano a svegliarsi dal letargo e non hanno ancora bisogno di troppi grassi. Andremo quindi a dare una spinta in più dal punto di vista aromatico per stuzzicare il risveglio delle nostre amiche baffute, lavorando molto con i birdfood più zuccherini e sul fronte degli aromi.

In estate non avremo problemi di solubilità, quindi via libera alle farine di origine animale tipo aringhe, tonno, salmone, fegato etc.. Dovremo però stare attenti a non esagerare nell’appesantire l’esca dal punto di vista nutrizionale, perché con il grande caldo i pesci saranno un po’ apatici e non vorremmo correre il rischio di saziarli troppo velocemente.

In autunno, invece, dato che le carpe si preparano ad un “letargo metabolico” e tendono a fare scorta di nutrienti, potremmo puntare su esche molto più cariche dal punto di vista nutrizionale, utilizzando in maniera più massiccia farine animali più grasse.

Il mix giusto per ogni stagione
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