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Esche self-made: perché fare questa scelta?

25 Novembre 2022

Esche self-made: perché fare questa scelta?

Ogni pescatore che pratica carpfishing si porrà alcune domande sul self-made, ad esempio: perché praticarlo? È così necessario e utile? Con tutte le esce disponibili sul mercato, adatte ad ogni necessità, non sembrerebbe la scelta migliore da fare. 

Iniziamo con un vantaggio pratico di questa pratica: i costi. Crearsi le esche da soli ridurrà notevolmente le spese, permettendoti di continuare a praticare questo sport in tranquillità. Il self-made ci rende protagonisti al 100% della pesca, ci permette di creare qualcosa di nostro che, se fatto come si deve, potrà regalare notevoli soddisfazioni non comparabili alla pesca con le ready made.

 

Purtroppo non si tratta proprio di una scienza esatta: per imparare serve voglia e costanza. Nei primi anni ‘90 era davvero dura creare le esche perché le poche persone che avevano imparato qualcosa, spendendo tempo e denaro, non erano proprio dell’idea di passare informazioni anzi, se le tenevano ben strette! Per fortuna i tempi cambiano e oggi un po’ di documentazione è possibile reperirla senza impazzire come qualche anno fa. 

Un po’ di storia

Come accennato poco fa, negli anni ‘90 non si volevano rivelare i segreti per esche perfette, di conseguenza era difficile approcciarsi a questa tecnica e il rischio era che sparisse. L’unica strada per entrare in questo mondo era armarsi di tanta pazienza e andare un po’ per tentativi: si partiva cercando di capire la composizione di una miscela all’epoca in commercio, dopo aver recuperato gli ingredienti ipotetici (e spesso non tutti di facile reperibilità) si tentava di riprodurla. 

Fortunatamente il carpfishing stava prendendo piede, le prime fiere del settore cominciarono ad attirare sempre più pescatori incuriositi e alcune aziende del settore decisero di investire in questa tecnica.  Così cominciarono a circolare alcune linee guida, una delle prime fu della mitica “Carpmax” che accompagnò il sottoscritto per diversi anni. Visto che in circolazione non c’era molta disponibilità di prodotti semilavorati per la preparazione di boilies, mi avvicinai ai prodotti di questa azienda. 

Successivamente capii come realizzare le prime miscele di base: mi accorsi che la mancanza di una sorta di linea guida mi aveva spinto a metterci del mio, e il frutto delle mie ricerche non era poi così male. 

Da lì decisi di andare avanti, i miei obbiettivi principali divennero “ricercare e sperimentare”.  Ovviamente le sessioni non andavano tutte a buon fine, ma col tempo i cappotti diminuivano e le fotografie aumentavano, il che mi spinse a perseverare: ogni pescata andata a buon fine con esche realizzate in toto da me, mi regalava una notevole carica di autostima.

Passiamo alla pratica!

Se avete deciso di avvicinarvi a questa pratica il mio consiglio di fare le cose per bene e andare per gradi:

  1. Iniziamo con il farsi un’idea sulla tipologia di mix realizzabile dal punto di vista nutrizionale e dal suo relativo impiego.
  2. Studiare le materie prime principali utilizzabili, per imparare a conoscerne proprietà e il perché del loro utilizzo.
  3. Darsi un obbiettivo chiaro: ad esempio come creare una miscela adatta alla stagione calda, alla pesca invernale oppure per sessioni veloci. Avere un’idea del mix e delle caratteristiche che dovrà avere.
  4. Se ne abbiamo la possibilità chiediamo consigli a chi del settore o a chi potrebbe aiutarci. Cerchiamo anche informazioni sul web, sicuramente qualcun altro avrà realizzato esche simili.
  5. Abbozziamo la nostra ricetta mix in primis e recuperiamo gli ingredienti, oggi giorno non dovrebbe essere un problema parlando di esche semplici. Prepariamo la nostra miscela, lasciamola riposare qualche giorno, proviamo a impastarla solo con uova e vediamo come lavora in rollatura. In questo modo valuteremo la sua meccanica. 
  6. Se la meccanica è buona al primo colpo siamo stati davvero bravi! Abbiamo scelto bene gli ingredienti e le loro percentuali.
  7. Passiamo alla componente liquida dell’esca. Anche in questo caso sono molte le varianti possibili, vi conviene quindi fare le medesime analisi fatte per la parte solida.
  8. Anche in questo caso avremmo a disposizione diverse tipologie di ingredienti da inserire nella nostra miscela, ad esempio: aromi, dolcificanti, integratori di aminoacidi, stimolatori di appetito, digestivi vari, coloranti e conservanti. Detto questo dovremo capirne almeno in linea di massima le loro caratteristiche e impiego.
  9. Le possibili combinazioni di ingredienti sono davvero tante, quindi la cosa migliore è restare sul semplice vale come la combinazione di un’aroma unito al dolcificante e, se non abbiamo a disposizione un freezer, un po’ di conservante. Se vogliamo strafare mettiamoci anche un po’ di colorante alimentare.
  10. Ora prima di unire la nostra pozione magica alle uova e il mix, vi suggerisco di fare una prova che non tutti fanno: preparate la vostra miscela di aroma+dolciifcante in un misurino, come se doveste impastare ½ kg di mix, prelevatene qualche goccia con un contagocce e riponetele in un bicchiere riempito con acqua naturale di bottiglia.
  11. Lasciatelo riposare qualche minuto, successivamente provate ad annusare la miscela e ad assaggiarne, senza ingerire, per conoscerne il gusto. Questo vi farà capire cosa avete creato dal punto di vista di gusto e olfatto. Se avrete inserito anche il colorante potrete vedere come si comporta in acqua, perché il colorante sciolto nel solvente dell’aroma traccerà i suoi movimenti.
  12. Se la vostra scelta è azzeccata e vi piace, possiamo passare alla vera e propria preparazione delle boilies. Finalmente capirete se le vostre scelte piaceranno o meno anche alle carpe!

Concludo con un grande SI al self-made! Va benissimo documentarsi sul web, sui social, leggere riviste e magari chiedere consiglio a qualcuno più esperto di noi per avere una ricetta già collaudata. Raccogliere le informazioni del caso per creare una miscela propria, capirne la meccanica, le proprietà per poi testarla più e più volte in luoghi e condizioni differenti ci aiuterà col tempo farla vostra. A quel punto vi garantisco che ogni cattura realizzata con quell’esca vi riempirà di gioia. 

 

Alla prossima!

Daniele Annovi, 

Team Molino Zombini

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